Ho rubato un pezzetto di montagna
Amo le rocce, i sassi, le pietre. Pensavo di iscrivermi a geologia prima di conoscere il Panzone ed essere traviata dal mondo della fisica. Colleziono sassi. Al mare faccio i chilometri sulla spiaggia per cercare sassolini di ogni forma e colore. Quando torno a casa, presa dall'entusiasmo, cerco anche di classificarli e per giorni tormento tutti.
'Guarda la simmetria di questo cristallo', dico tutta esaltata a mia madre.
'Guarda che bello quest'altro. Non ho ancora capito bene cos'è…sembrerebbe un aggregato con dei pezzetti di calciopirite e dello spinello'.
'Non voglio droghe in casa!' mi risponde lei. ' Se ti devi fare gli spinelli almeno vai sul balcone, lo sai che non sopporto l'odore.'
'Ma che cosa hai capito? Non quello che ti fumi, lo spinello di cui parlo io è originario dalle rocce magmatiche e carbonatiche. Devi sapere che ha la forma di un ottaedro e si presenta spesso in colore bruno-nero, rosso rubino….'
Rassicurata dal fatto che lo spinello in questione è di roccia e non di erba, mia madre già non mi ascolta più.
L'unico che veramente mi asseconda in questa mia follia è il mio amore Panzone, il quale oltre ad essere panzone è più folle di me. E quando dico folle non esagero. Sì perchè un Natale il Panzone, preso da un innato moto di romanticismo, ha pensato bene di regalarmi una piccozza da geologo.
'Così durante le nostre gite in montagna ti puoi divertire a staccare tutte le rocce vuoi.'
Una vera piccozza professionale, che all'occorrenza può essere usata sulla testa del Panzone quando mi fa incacchiare.
'Non ci resta che partire per la montagna.' gli rispondo io.
E così partiamo. Una bella gita in Svizzera per inaugurare la mia nuova arma!
Arrivati in un bellissimo paesino, comincio a guardarmi intorno per trovare qualcosa da piccozzare.
'Non puoi mica usarla qui!', mi dice il Panzone, 'Guarda che siamo in Svizzera, questi se solo ti vedono tirare fuori una piccozza ti arrestano. '
Decidiamo allora di prendere un sentiero che si inoltra su per il bosco.
Per farla breve, dopo quasi tre ore di cammino su un sentiero ghiacciato e con la tormenta di neve che non ci faceva respirare ci ritroviamo davanti agli occhi un'enorme grotta scavata nella montagna.
'Evviva' urlo io.
'Shhh' mi dice il Panzone 'non vorrai mica provocare una valanga?'
'Scusa' gli sussurro e tiro fuori dal mio zaino la famosa piccozza. 'Adesso trovo un buon punto dove riesco a vedere bene la stratificazione della montagna e mi metto a piccozzare.'
'Si, ma sbrigati che credo sia vietato'
Piccozzo come una matta, più veloce che posso, con tutte le mie forze. La piccozza contro la roccia sprigiona scintille, ma io imperterrita vado avanti. Dopo circa mezz'ora ho in mano il mio bel pezzetto di montagna svizzera.
Non ho neanche il tempo di guardarlo per bene che il Panzone mi dice: 'Presto, nascondilo nello zaino. Ora torniamo giù e fingi indifferenza.'
'Ma non stai esagerando? Non ci ha visti nessuno.'
'E se poi ci fermano alla dogana e ci chiedono dove lo hai preso?'
'Beh posso sempre dirgli che era per terra. E poi secondo te con tutti i criminali che ci sono in giro, i contrabbandieri e dioaltrosachi, i doganieri svizzeri vengono a chiedermi dove ho preso un sassetto?'
'Non si sa mai. Tu fingi indifferenza.'
'Va bene.' gli rispondo e nel frattempo penso: "povero Panzone!"
Ripercorro il sentiero ghiacciato con un Panzone che si guarda alle spalle e suda freddo, arriviamo alla macchina e partiamo. Nel giro di pochi minuti mi addormento. Mi risveglia il Panzone quando siamo in coda alla dogana. Mi dice: ' finigi indifferenza!'
'Ma piantala con 'sta storia. Sei troppo agitato.' Nel frattempo è arrivato il nostro turno. Il doganiere si affaccia dal finestrino e ci chiede: 'Afete nulla da dikiarare?'
A quel punto il Panzone scoppia in una risatina nervosa e risponde: 'no, no, niente!' si gira verso di me e strizzandomi l'occhio: 'vero amore? Non abbiamo nulla!' Non so se è stata la strizzatina d'occhio o la risatina idiota, ma il doganiere deve aver pensato: "o è un cretino o è il solito italiano che vuole fare il furbo."
'Preco scenta dalla makkina e apra il kofano!'
Perquisizione in piena regola dell'auto, del Panzone e della sottoscritta. Non hanno trovato nulla, il sasso non l'hanno neanche guardato.
Abbiamo fatto il viaggio di ritorno in silenzio. Mi sono morsa la lingua per non dirgli quanto mi era sembrato cretino. Arrivati sotto casa il Panzone mi guarda e si mordicchia il labbro.
'Che c'è?' gli chiedo.
'Senti amore, riguardo alla piccozza…forse è meglio se non la usi più.'
Un post delizioso, cara Nerdina! Non so quanto tu sia portata per la fisica (io, di fisica, nè come educazione-fisica-, nè come fisica fisica, non ci capisco nulla), ma senza dubbio sei portata per la scrittura e hai un gran senso dell’umorismo. Doti che non posso fare a meno di apprezzare. Il tuo stile mi ha ricordato molto lo stile di Brunella Gasperini, scrittrice dimenticata, purtroppo, ma amata da me e da quelli della mia generazione. Chiedi alla mamma di Panzone, o forse alla nonna. Lombarda anche Brunella, come, presumo, loro. Continuerò a leggerti, e sarà un piacere.
In bocca al lupo a questo neonato blog e a te un abbraccio.
Milvia
Grazie.
Che emozione…il mio primo commento!
Grazie ancora.